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Ricapitolando, diciamo che Leonardo non ha visto nell’universo, come gli altri pittori del Rinascimento, quella che si potrebbe chiamare una pittura distesa in profondità, ma un ordine disciplinato da delle leggi; che non ha offerto come modello al pittore una semplice superficie, ma gli ha imposto l’esempio di questo universo ordinato, perchè ispirandosene facesse dell’opera d’arte un mondo costituito secondo un ordine analogo.

Si potrebbe dunque concludere che un’opera d’arte non è semplicemente il ristretto della natura, che la natura è il microcosmo costruito sul suo modello possono chiamarsi diversi, soltanto perchè l’una è grande e l’altra è piccola? Un’opera d’arte suscita apparentemente nell’uomo le stesse idee, lo fa fremere dello stesso piacere e si sottopone alla stessa disciplina di grandi leggi. Che differenza c’è — allora — tra un’opera d’arte e la natura? Qui è la chiave dell’enigma estetico di Leo-