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«Tolgasi un poeta, scrive, che descrive le bellezze di una donna al suo innamorato, e tolgasi un pittore che la figuri: vedrassi dove la natura volgerà più il giudicatore innamorato» 12.

La pittura, più che la poesia, si avvicina all’ideale artistico di Leonardo, il microcosmo, il mondo analogo della natura. Ed è infatti, «più mirabile quella scienza che rappresenta le opere di natura che quella che rappresenta le opere dell’operatore; cioè le opere degli uomini, che sono le parole, com’è la poesia e simili, che passano per la umana lingua» 13. E poiché la natura, quando la contempliamo, ci riempie di godimento, l’ultimo fine della pittura è un piacere analogo. Per darcelo, l’uomo ha creato un’arte che riunisse insieme tutte le qualità sopraddette. La pittura, dice Leonardo, «dà quel piacere al senso massimo, qual dare possa alcuna cosa creata dalla natura» 14.

Questa mi pare, per quanto falsa, una delle più solenni confessioni di Leonardo; perchè ci lascia intendere come la natura sia veramente un gran modello d’ordine interno da far rivivere.

Si capisce dunque che Leonardo concluda: «la pittura è filosofia, perchè la filosofia


8. Ferrero