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fato piuttosto che alle potentissime volontà del Sommo Dio. » 1

L’Impero romano è stato fondato ed ingrandito da Dio, perchè unificando il mondo sotto uguali leggi ed in un’unica lingua, preparasse la venuta di Cristo e rendesse possibile l’espansione della nuova religione. « La città di Roma fu fondata come un’altra Babilonia e come la figlia della prima, per mezzo della quale piacque a Dio domare l’universo e pacificarlo in lungo ed in largo con la comunanza del governo e delle leggi. Poiché c’erano allora dei popoli forti ed agguerriti che non cedevano facilmente e che non si potevano vincere se non con gravi pericoli, grandi devastazioni reciproche e orribile travaglio » 2.

Questa è la dottrina cristiana dell’impero e della sua storia. Senonchè è facile intendere che questa dottrina spogliava Roma di tutta la gloria, di cui l’antica storiografia l’aveva illuminata. Roma non ha virtù, ma vizi, non enumera glorie, ma orrori: ha vinto nonostante questi orrori e questi vizi, per volere di Dio, per combattere vizi ed orrori più grandi. Essa è insomma il minor male dei tempi che furono prima della redenzione; e il cristianesimo le deve, non ammirazione, ma intelligente compatimento. Così S. Agostino considerò quelle virtù civiche, per glorificar le quali Livio aveva scritto il suo immenso poema, come vizi: primo di tutti l’amor della

  1. (1) De Civit. Dei, V, 12.
  2. (2) De Civit. Dei, XVIII, 22.