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la distruzione 71


mana su quella degli Dei, egli prova che tutti gli Dei sono dei burattini, o dei mascalzoni, o dei pazzi, o degli imbecilli. Ma ciò che più urta la sua coscienza di cristano è l’impassibilità con cui gli Dei contemplano la corruzione dei romani, senza cercare di migliorarli.

« Perchè la repubblica non perisse, i suoi Dei custodi avrebbero dovuto dare dei precetti, specialmente sulla vita e sui costumi, a quel popolo che li venerava, e da cui erano venerati con tanti templi, sacerdoti, sacrifici, con tante diverse funzioni sacre, con tante solennità festive e celebrazioni di giorni. Mentre invece i demoni pensavano solo al loro interesse, non curando come i Romani vivessero, cercando anzi che vivessero malamente, purché, sottomessi dal timore, li onorassero. 1

« E dove era tuttavia quella turba di numi, quando, molto prima che gli antichi costumi si corrompessero, Roma fu presa e bruciata dai Galli? Forse i numi presenti dormivano? Allora tutta l’Urbe fu occupata dal nemico, e rimaneva solo il colle capitolino; ed anche quello sarebbe stato preso, se le oche, mentre gli Dei dormivano, non avessero vigilato... 2

Ma gli Dei, oltre ad essere dormiglioni e vili sono anche cattivi, perchè cercano di aizzare invece che di raffrenare le passioni degli uomini. « Quei numi che hanno aiutato Mario, uomo nuovo e non nobile,

  1. (1) De Civit. Dei, II, 22.
  2. (2) De Civit. Dei, II, 22.