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la distruzione 67


un’omicida, è un’adultera; se non è un’adultera, è un’omicida; nè si può sciogliere questo dilemma: se è un’adultera perchè lodarla? Se è casta perchè quella morte? 1. Ora S. Agostino trova la probabile ragione del suicidio di Lucrezia, ma la biasima, invece di ammirarla come gli antichi. « Ha avuto vergogna della violenza altrui commossa su di lei, anche se contro la sua volontà; e romana troppo avida di gloria, ha temuto che continuando ella a vivere si sospettasse la sua complicità nella violenza che essa aveva in vita subita. Ella volle infliggersi la morte, per testimoniare delle sue buone intenzioni agli occhi degli uomini, che non potevano leggere nella sua coscienza... Non fecero così le donne cristiane, le quali vivono, pure avendo sofferto simile violenza. Ma non hanno vendicato su di loro i delitti altrui, e non hanno aggiunto l’omicidio all’adulterio, e non si sono uccise, arrossendo di sè stesse, perchè i nemici, desiderandole, le hanno stuprate. Ma per le donne cristiane la gloria della castità è la testimonianza della loro coscienza dinnanzi a sè e dinnanzi a Dio; e non domandano di più. Infatti anche se agiscono rettamente non ottengono di più perchè non possono allontanarsi dalla autorità della legge divina, malamente evitando l’offesa dell’umano sospetto» 2.

Ma S. Agostino appare più radicalmente sovvertitore, quando dà col piccone proprio sulla pietra angolare di tutta la creazione pagana della sto-

  1. (1) De Civit. Dei, I, 19.
  2. (2) De Civit. Dei, I, 19.