Pagina:Ferrero - La palingenesi di Roma, 1924.djvu/65

54 la palingenesi di roma


pione, infatti, afferma che il popolo è una moltitudine di persone unite da interessi comuni e da un diritto accettato da tutti. Spiega poi nella discussione ciò che intende per diritto, accettato da tutti, dimostrando come senza giustizia non possa esistere repubblica, poiché dove non c’è giustizia vera non può esserci diritto... Perciò dove non c’è la vera giustizia non può neanche esserci una società di uomini, riuniti dal diritto, e neanche popolo, secondo la definizione di Cicerone e di Scipione; e se non c’è popolo non c’è nemmeno la cosa del popolo, ma la cosa di una folla qualunque che non è degna del nome di popolo. Ora, se la repubblica è la cosa del popolo, dove non c’è giustizia non c’è repubblica. Infatti la giustizia è la virtù che dà ad ognuno il suo. E si può chiamare giustizia quella che toglie l’uomo al vero Dio e lo affida ai demoni immondi? Questo è forse dare a ciascuno il suo? 1. Insomma, così conclude a proposito della Repubblica, come è descritta in Sallustio, la repubblica romana non è stata mai che un’apparenza: « Omnino nulla erat » 2. E se non esiste la repubblica non esiste neppure il popolo romano, quel glorioso popolo romano, innalzato da Livio a protagonista della sua storia, deità mitologica soprannaturale, superiore alla censura dei singoli cittadini, i quali sparivano in lui. Secondo S. Agostino invece, uno Stato non è che una somma di singoli uomini, pei quali il solo pro-

  1. De Civit. Dei, XIX, 21.
  2. De Civit. Dei, II, 21.