cittadino è l’uomo perfetto, succedere Tacito, che pur essendo tenacemente tradizionalista, giudica gli imperatori ed i grandi secondo un criterio di morale personale, ossia alla stregua della loro virtù e dei loro vizi privati. Ma nella filosofia e nelle storie pagane la nuova morale non si contrappone all’antica: si sovrappone a lei come una conciliazione, un perfezionamento, un addolcimento; il cristianesimo invece tronca ogni transazione, spinge alle ultime conseguenze il principio che importa soltanto l’adempimento dei doveri verso Dio, dinnanzi a cui tutti gli uomini sono uguali. Ma così facendo, il cristianesimo compiva una rivoluzione immensa, per cui la storia di Roma, oggetto fino allora di tanta venerazione, diventava un’orribile e incomprensibile anarchia.