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la creazione 43


dell’imperatore dove dall’altezza della statua al colore degli occhi non è saltato un particolare. Svetonio ci confida senza scrupoli che Cesare rialzava i capelli sulla testa per nascondere la sua calvizia; che Claudio sbavava e dondolava il capo parlando; che Domiziano, bello da giovane, era in vecchiaia afflitto da un ventre enorme, con due gambe magre e tremanti. La morale civica non ha più importanza rispetto a quella privata. Anzi lo stesso scopo morale si perde, per lasciar posto alla curiosità, all’interesse, alla novità; cosicché Tacito è l’ultimo grande storico classico e il primo della nuova corrente anticlassica: altro segno a cui si riconosce l’epoca di transizione. Dopo Svetonio tutti gli infiniti storici che fiorirono hanno seguito più o meno il metodo svetoniano. La corruzione era penetrata nelle midolla della storiografia, e la malattia non tardò a venire.

Eppure, se pensiamo alle centinaia di storici dei quali ci è stato tramandato il nome, alla scarsezza di quelli che sono giunti a noi anche con l’opera, e alle lacune dei testi conservati, rispetto al numero di quelli iscritti, non possiamo non essere profondamente meravigliati.

Perchè della storiografia, che è forse il genere letterario più fecondo della latinità, ci sono rimasti così scarsi frammenti? Chi è responsabile di questa immensa distruzione?