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22 | la palingenesi di roma |
acqua ad una fontana. In questa potentissima personificazione del popolo romano sta il fascino incomparabile della storia di Livio; perchè questa personificazione è riuscita ad essere nel tempo stesso di un alto ideale e di un’efficace verità.
Il popolo romano, in Livio, si presenta da proncipio come una generalizzazione di Appio Claudio; sprezzante le fatiche, giorno e notte corazzato per ogni battaglia, indifferente alla morte e valoroso in guerra, semplice di costumi, laborioso in pace, ambizioso di gloria, scrupoloso di verità, ligio alla fede data, ossequiente dinnanzi alla Giustizia che lo governa per mezzo di tante leggi, devoto alle Divinità, che ne ricompensano lo zelo facendolo oggetto di un favore priviligiato. Religione, patria, lavoro, obbedienza alle leggi, spirito di sacrificio, sono le virtù che rifulgono in fondo ai secoli dalla sua vita privata e pubblica. La storia non ha mai visto una luce più intensa. Lo scrupolo della verità e della giustizia, che fra tutte le qualità dei romani è la più coltivata, ha l’aria di resistere in loro, anche quando le circostanze offrono, senza pericoli, allettanti transazioni. Bisogna vedere che importanza ha un giuramento fatto al nemico: e con quali tortuose invenzioni i Romani cercano di svincolarsi senza disonore da queste promesse! Uno dei prigionieri di Annibale, quando furon mandati in commissione a Roma, per trattare del riscatto, col giuramento di tornare, appena uscito dal campo ritornò indietro, toccò le palizzate e si riunì ai compagni, speran-