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II.


SALLUSTIO.


Di Sallustio, purtroppo, l’opera principale, le Historiae, è perduta. Le due opere minori che ci restano, la Giugurtina e la Catilinaria, figlie della passione più volubile e passeggera, la passione di parte, non sono storie, sia pure più o meno imparziali; ma piuttosto veementi libelli politici, nei quali l’amico e l'ammiratore di Cesare, sfoga i suoi tenaci rancori contro la consorteria di Silla, contro il Senato, e contro la vecchia nobiltà che aveva avversato così fieramente il conquistatore delle Gallie. Le due monografie sono state scritte con scopi precisi: la Giugurtina per dimostrare che il Senato era stato corrotto da Giugurta nel famoso affare della Numidia, il che, poco verosimile in sè, risulta falso dalla stessa narrazione di Sallustio 1; la Catilinaria per dimostrare che la celebre congiura era stata macchinata dagli avanzi del partito di Silla: ritorsione in parte vera, ma non immune da esagerazione, contro

  1. Cfr.: Ferrero e Barbagallo, Roma Antica, I, pag. 259.