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appendice | 157 |
i suoi simili o corromperli, convertirlo in sapere, in sfarzo, in piacere o in vizio. Il denaro è amico e nemico, maestro e lenone, creatore e distruttore, angelo e demonio. Se l’uomo comanda, il denaro lo servirà nell’una o nell’altra di queste opposte persone.
Questa sua natura è cagione che nessuna prova sia più ardua e pericolosa per un singolo uomo, come per un popolo ed una civiltà, che un’improvvisa abbondanza di denaro. Che cosa accade quando, per una ragione o per un’altra, il denaro viene improvvisamente ad abbondare in una nazione, mentre gli altri beni necessari alla vita, che si possono comperare con il denaro, non crescono, o diminuiscono? Noi possiamo rispondere facilmente a questo quesito, dopo il diluvio di falso denaro sotto cui la guerra ha sommerso in sette anni l’Europa. Coloro, nelle cui mani affluisce questa nuova abbondanza di denaro, potranno accaparrare una parte assai maggiore dei beni disponibili, che non prima; e siccome la somma totale di questi non è cresciuta, dovranno toglierli ad altri che prima ne godevano: a coloro i quali, per una ragione o per un’altra, non sono stati raggiunti e irrorati dall’alta marea del denaro... Quindi alterazione violenta delle fortune; ingiusto e improvviso arricchimento degli uni; improvviso ed ingiusto impoverimento degli altri. Inoltre — ed è il disordine più pericoloso — mentre gli impoveriti si ridurranno a vivere strettamente del necessario, gli arricchiti saranno spinti sempre più al lusso ed al vizio. Appunto perchè questo pericoloso ser-