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La stessa scena la mattina dopo. E’ ancora presto, e c’è poca luce. Dal cortile, attraverso la porta chiusa, vengono a intervalli le grida dei Proci, che ogni tanto si affievoliscono e ogni tanto si fanno più rumorose. In un angolo sono distese delle pelli caprine. Ulisse sta guardando con attenzione, attraverso un’apertura della porta. Dopo un momento si ritrae con un sorriso, e si siede nella parte più buia della sala, con lo sguardo fisso nel vuoto. Passano correndo alcune ancelle, seguite dai Proci. Non si accorgono di Ulisse.

Entra un’ancella correndo.