Pagina:Ferrero - Il ritorno di Ulisse, 1941.djvu/58


53

da quando i Proci han forzata la casa!
Se mi ricordo i trapassati giorni
delle mie nozze col prudente Ulisse
mi sale ancora un lento pianto agli occhi!
EURICLEA
Tu piangi sempre e ingrossi sempre il branco,
ed ogni giorno c’è una bestia e un pianto.
E ogni giorno un amatore. E’ poco
tempo ch’è giunto Polibo di Samo.
Tu, che sei stata donna d’Odisseo!
PENELOPE
Di che ti lagni? Non son’io, ma è Polibo,
che s’è ficcato dentro il branco a forza!
EURICLEA
Giochi con lui come con una palla
che più l’avventi e più forte rimbalza!
PENELOPE
L’ultimo — spero — caccerà gli antichi...
EURICLEA
E il figlio, intanto, rischierà la vita.
PENELOPE
Oh! Non toccarmi Telemaco! E’ il mio
sogno! E m’è caro più delle pupille!
Non vedi tu che l’ho difeso, quasi
ora per ora, da quando era bimbo!
E sono stata per lui madre e padre
e ancella e nonna e dolce sorellina,
perchè nessuno gli prendesse il cuore,