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Eri sul monte a pascolare i verri
ed io fingevo di dormir, nascosto
nella giuncaia. E tre Proci passarono,
ed io capii che ordivan morte al figlio.
E un Dio m’ha detto ch’egli sta sbarcando.
Corri, e portalo qui, se vuoi salvarlo.
EUMEO
Bei doni avrai se mi dicesti il vero!
Povero figlio mio! Grazie, e benigni
ti sien gli Dei! Grazie, buon vecchio! Addio!

(corre via presto)


(Ulisse si alza e va lentamente verso il bosco, guardando la sua terra con ansiosa curiosità)


ULISSE
Tutto lo stesso!

(va ad un albero e guarda con attenzione il tronco)


                                C’è ancora scolpita
quella figura! L’avevo scolpita
un giorno, a caccia, aspettando in agguato.
Sono passati vent’anni! Ed è tutto
come vent’anni fa!

(tace un momento. Poi si china per osservare meglio, lontano, dietro il bosco. E trasale, indietreggia)


                                       Pallade! O mio
povero cuore! Chi vedo? E’ la donna
che mi sorrise dolcemente, un giorno.
O grande cuore, come mi sussulti!
E’ ancora bella. E bagnata di lacrime!