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contro il tuo Re perchè Antinoo sogghigni,
e ridi delle loro scornacchiate
per farti regalare un posto a tavola!
Ah! Femio! Rompi la tua cetra!
(si ferma e continua con altra voce)
E intanto
tu non la rompi, e te ne vai tranquillamente al Convito diuturno...
(fa una lunga risata ed esce)
(entra dall’altra parte Eumeo, il vecchio pastore, che conduce il gregge dei verri con quattro garzoni. Ha in mano una pelle che cuce. Il gregge entra nello stabbio. I due cani ringhiano sordamente.)
EUMEO
(a un garzone)
Ammazza
un grosso porco e portalo dai Proci,
come ier sera, come l’altra sera,
come domani, come sempre!
(i garzoni entrano nello stabbio)
O Numi!
Perchè lasciate che gl’imbelli Proci
divorin tutte le ricchezze al mio
padrone?
(i cani ringhiando s’avventano contro Ulisse, ma il pastore li trattiene)
Fermi! Allo stabbio, allo stabbio.
(i cani si fermano. Ulisse s’alza e va verso Eumeo)