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Forse volevi la mia morte
per eternarmi malamente, come
il vecchio marito dell’Aurora.
Ma no, dico delle stupidaggini;
no, tu ti sconvolgi;
no, tu avrai pregato anche troppo.
Ma ti ripeto,
prega ancora,
ancora, ancora!
Vedi, mi stringe un groppo
di commozione. Non posso
parlare. Scende la notte.
Io ho paura! Temo che sia
l’ultima volta che vedo l’ombra.
Senti quanti fruscii,
e quanti bisbigli.
La notte! La notte!
Ho paura! Mi vogliono prendere!
Addio; ti voglio rivedere domani,
ma all’aurora, con la luce,
con la tua luce.
Addio! Addio! Addio! Iride!

(fugge via paurosamente. E’ notte)


IRIDE
No, io non l’uccideró.
Gocce, consolatevi,
avrete i vostri colori:
questa è la morte di Iride.

(esce lentamente, arrivano correndo i fauni)