di ucciderti, ma alle preghiere
e alla disperazione
mi ha concesso una grazia:
quella di farti Dio.
Pensaci bene, Arco.
Tu diventerai Dio.
Vivremo in eterno stretti
nelle braccia uno dell’altro.
Ci ameremo liberi
da ogni timore di morte.
Per noi il sole non sarà più che un disco
luminoso che ci può star sotto i piedi;
conosceremo i trucchi del suo folgore
insieme, e involveremo un po’ d’acqua di stelle
per rinfrescarci e per profumarci.
Che bella cosa essere Dio, Arco.
ARCO
Hai detto: vivremo in eterno,
ti sbagli; noi moriremo in eterno.
Non è vita quella degli Dei.
Noi conosceremo i trucchi del sole.
Ma allora, dimmi, Iride,
che sei l’illusione,
come potrei sopportare la morte
non del mio corpo, ma delle mie illusioni?
Oh! conoscere i trucchi del sole!
Che cosa disperata.
Ma pensa; pensa che forse non ti vedrei
più nemmen te, Iride.
Forse agli occhi miei,
divenuti divini,