Pagina:Ferrero - Il ritorno di Ulisse, 1941.djvu/188


183

I FAUNI

(dai cespugli)


       Aedo, statti in guardia!
Guarda che morte non ti colga! Aedo
statti in guardia! Statti in guardia!
ARCO
Ohè! Ohè! Iride, ascolta i fauni
che dicono le loro stupidaggini!
Oh! come è dolce la tua mano! Più
del vino tracio! Accarezzami ancora,
ancora; io sento sopra i miei capelli
come un profumo che si fa carezza.
Ancora! Ancora! lo voglio ubriacarmi
di te, perchè non sono brillo; no,
non sono brillo di quel vino d’oro,
e tu ci credi. Ma quel vino d’oro
sono i capelli della mia divina
amante... st! Non lo ridire... d’iride...
IRIDE

(lo accarezza sui capelli)


Io ho trovata la sua morte!
Io potrei ucciderlo!
BACCO
Se qui non intervengo
con somma velocità
mi va a rotoli tutto.
Quegli imbecilli di fauni
m’hanno ubriacato l’aedo
che non capisce più niente.
Bisogna rinsavirlo!

(guarda fissamente Arco che a poco a poco sente svaporare l’ebbrezza)