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PROLOGO





La scena è in Itaca.

C’è una fitta nebbia ch’è distesa sul mondo.

E in mezzo al grigio si vede nel mare una nave nera che dilegua piano piano e si confonde coi flutti. Nascosto in mezzo alle giuncaie di una foresta d’ombre, seminudo, con la faccia rugata dai patimenti e le chiome molto incanutite dal dolore, giace Ulisse dormente, vicino ai doni dei Feaci — tripodi d’oro, lébeti, urne e vesti seriche. Fra mezzo agli oggetti preziosi c’è l’antico remo d’Ulisse. Luccica confusamente un ruscello.

Ulisse si sveglia. Salta d’un balzo in piedi e guarda verso il mare.