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non posso,
non posso non mordere la polpa
di quel frutto rosso
come una pesca rotonda.
Perdonami. E’ un vizio
che ho preso fin da bimba. Ma se vuoi
cercherò di strapparmelo...
GIUNONE
Iride, tu sei piena di buone intenzioni, ma a dire
il vero dovresti sveltirti un poco.
E’ un’ora che ti chiamo! Mi hanno insultato!
                                                             [ Capisci,
me, la regina! Sotto questa luce di croco.
IRIDE
Non ci posso credere!
chi ha il coraggio
di insultare te, la regina
degli Dei!
GIUNONE
Lo sai che io sono miope; guarda se vedi
nessuno fra le verdi fronde di questo bosco.

(si ritira verso il fondo e guarda)


IRIDE

(cercando)


No, io non trovo
nessuno!
Non vedo che fronde verdi
e terriccio bruno.