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(E’ sull’alto della scala, di tre quarti, nella porta. Da una parte stanno le ancelle e Penelope, trepidanti, dall’altra Eumeo, Femio e Telemaco. Si vedono passare a tratti correndo e gridando, i Proci frenetici. L’eroe scocca, e ad ogni freccia risponderà un urlo e un tonfo sordo)
ANTINOO
M’ha ucciso!
UNA VOCE
Aiuto! Abbi pietà!
(delle frecce gli sibilano intorno, senza colpirlo)
ULISSE
(scoccando)
Vigliacchi!
Ora tremate! E siete stati come
le ronzamore attanagliate a un frutto!
Ma per un regno non darò una vita!
Proci, fuggite o combattete!
EURIMACO
Addosso
coi ferri in pugno, e scanniamolo, Proci!
(si avventa, ma una freccia lo colpisce e cade riverso)
ULISSE
(scoccando)
Non verrò più nel tuo podere a fare
in mezzo ai rami lo spaventa passeri!
(ronzano altre frecce)