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ULISSE
Più di cinqu'anni fa lo vidi a Creta,
e i miei ricordi sono come nebbia.
Ulisse aveva, mi sembrò, un mantello
di porpora, e sul petto uno scolpito
fermaglio d’oro; e una sottile tunica
più trasparente che la secca spoglia
della cipolla. Ma non so se in Itaca
li avesse indosso. O se gli furon dati
durante il viaggio.
PENELOPE
(commossa)
Oh! tu non hai mentito!
Io stessa gli portai nella secreta
stanza le vesti e gli cucii sul manto
la doppia fibbia chiara come il sole.
E i suoi compagni?
ULISSE
Ricordo un araldo
che si chiamava Euribate e di solito
l’accompagnava, alto di spalle e grosso,
nero di pelle ed i capelli crespi!
PENELOPE
Lascia ch’io pianga! Hai detto il vero. E come
compenserò questa notizia? E queste
lagrime dolci di speranza? E questo
tanto affannoso e caro ricordare?
ULISSE
Il ricordare è sempre lieto e triste.
Ma asciuga le tue lagrime, regina,