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ULISSE
                                                       E come
te lo ricordi e perchè me lo dici?
EURICLEA
Dammi, straniero, dammi l’altra gamba,
ch’io te la lavi!
ULISSE
                              Oh! lascia pure, sei
vecchia, riposa. Ben conosco i mali
della vecchiezza e non voglio stancarti.
EURICLEA

(prendendo l’altra gamba)


Non sono stanca, no...
ULISSE

(facendo un movimento brusco)


Lascia, nutrice!

(Euriclea si ferma, alza la testa e lo guarda con sospetto. In quel momento rientra)


PENELOPE
L’hai già lavato? E allora va’, nutrice!

(Euriclea a malincuore, esce. Si sentono muggire, lontani, i segni dell’imminente tempesta)


Ora non sei più stanco, o forestiero.
C’è vento fuori, e si sta bene in casa.
Dolce è parlare dei passati mali.
I’arlami, o vecchio, d’Odisseo, di quando
tu lo vedesti con i suoi compagni;
dimmene il nome e quanti sono ancora,