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Ma innanzi tutto vo’ farti lavare
gli stanchi piedi dalle svelte ancelle,
con liquid’olio unger la pelle, e aulente
nardo cosparger sulle chiome, e belle
vesti donarti.
ULISSE
                         Oh! non far ciò, regina.
Io non ambisco più leggiadre vesti.
Nessuna donna toccherà il mio piede
se non è qualche annosa e onesta vecchia
che al par di me sofferto abbia a’ suoi giorni.
PENELOPE
Via, fedele Euriclea, sorgi, e a chi d’anni
pareggia il tuo signore, i piedi lava.
Torno quando sei pronto!
EURICLEA
                                              Oh! Volentieri
ti lavo i piedi, perchè sei diverso
dagli altri vecchi e dagli altri pitocchi.
E sono tutta sottosopra quando
mi stai vicino e non capisco bene
perchè gli dei mi diano questo affanno!

(Penelope e le due ancelle escono e la nutrice comincia a lavare i piedi a Ulisse)


No, vecchio, no! Tu non sei come gli altri!
ULISSE

(inquieto)


Balia, che pensi? Non capisco bene!
EURICLEA
Non penso niente, ma osservo le cose