altro negozio. Per non creare incidenti, mamma obbedisce e si ferma pochi passi più in là davanti alle vetrine di un farmacista. Dopo cinque minuti gli stessi signori con aria minacciosa: «L’abbiamo prevenuta di non fermarsi davanti a queste vetrine». «Non sono davanti alla stessa vetrina». «Non faccia storie, mostri le sue carte». Mamma aveva per fortuna un libretto d’abbonamento delle ferrovie.«Ah, lei è la signora Lombroso Ferrero? Che cosa fa qui?». «Aspetto mio marito che è andato al Ministero». «Non è vero. Ci segua in Questura». «Bene — dice la mamma avvicinandosi alla vettura — mi permettano solo di prevenire il cocchiere perchè mio marito sappia quando esce dal gabinetto del conte Paolucci de Calboli...». I questurini davanti al nome di Paolucci si rabboniscono. Intanto il vetturale comincia un gran panegirico: «La signora sta al Grand-Hotel, è un grande personaggio, vengono tutti i giorni conti, marchesi, ministri a vederla». Mamma casca dalle nuvole, era la prima