pertanto di avere fatto il proprio dovere e di ben meritare dalla patria scrisse molto soddisfatto di questo suo operato al Ministero a Roma. Ma il governo cileno aveva messo alla sovvenzione una condizione: esso voleva scegliere il primo conferenziere, e chiedeva che questo fosse Guglielmo Ferrero. Il conte X approvava la scelta, la colonia pure, il conte telegrafa la proposta a Roma incaricando il Ministero della P. I. di trasmettere al Ferrero il desiderio della colonia italiana e del governo cileno. Passano dei mesi, nessuna risposta. Il Presidente del Cile interroga il Ministro italiano, questi tempesta Roma di telegrammi. «Il governo di Roma dia una risposta, dia la risposta del Ferrero, o almeno dia degli ordini su quello che si deve rispondere al Presidente della Repubblica». Roma tace. La questione diventa tanto spiacevole per il ministro italiano che deve dare le sue dimissioni.