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diario

conferenze. Il tempo è splendido, è un vero peccato lasciar la campagna.


4 Novembre.

Papà mi manda a Firenze a cercare i passaporti. Li avevo lasciati andando a Trieste. Ritorno a mani vuote. «Per ora non si danno più passaporti». C’era alla Questura una povera vecchia signora che implorava. Aveva il biglietto per Buenos Aires, partivano i figlioli, doveva restare sola in Italia? Non si era mai occupata di politica, il ritardo aveva per lei conseguenze incalcolabili. Gli impiegati si erano stretti nelle spalle: «Ordini superiori».


6 Novembre.

Rieccoci a Firenze; papà va in persona dal Questore. «I passaporti non ci sono». «Quando ci saranno»? «Non sappiamo». «Ma non si tratta di un viaggio di piacere, si tratta di conferenze pub-


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