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prodromi al diario

le nuove leggi fu vietato sotto le pene più severe di dar lavoro agli espulsi.

Fino al presunto attentato, l’antifascista che non aveva più la forza di vivere aveva ancora la risorsa di suicidarsi e di far sapere agli amici perchè si era suicidato, e l’antifascista bastonato poteva parlare della sua bastonatura con gli amici al caffè. Ai letterati ed ai professori antifascisti restava ancora la risorsa di scoprire nelle antiche storie persecuzioni simili a quelle di cui erano vittime e di far parte delle loro scoperte agli amici e qualche volta agli allievi, alle riviste, e i professori potevano ancora nelle scuole parlare di Mazzini, leggere passi di Seneca, di Tacito, di Platone, che biasimavano quando succedeva di analogo nei loro tempi.

Prima dell’ attentato i direttori di teatro potevano ancora presentare commedie di antifascisti o almeno di afascisti come Leo o come Bracco, e potevano riesumare le opere di Cavallotti, e nelle esposizioni potevano ancora figurare delle Madonne o dei ritratti dipinti da antifascisti o da afasc-


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