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diario

per le lezioni di domani. Il prof. Venturi ha bisogno di queste bozze...».

«Faccia la lettera, la porteremo in Questura. Il Questore indagherà». Il povero Lelio fa la lettera. Non si sa se fu portata in Questura col corpo del reato, ma Venturi non l’ebbe mai. Il povero Lelio coi pochissimi denari che aveva sottomano, accompagnato dagli agenti è portato a Regina Coeli. Invano chiede di essere interrogato dal direttore delle Carceri. Impiega quel poco che ha (e resta due giorni digiuno) per corrompere i guardiani e persuaderli a portare al professor Venturi una lettera in cui lo informava di quanto era accaduto e implorava il suo soccorso. Venturi non ricevette mai neppure questa seconda missiva.

A stento il prof. Venturi, libro alla mano, potè persuadere il Questore che Sebastiano del Piombo era un artista, che quelle bozze appartenevano a lui, prof. Venturi, e che l’incontro di Lelio con X era un incontro assolutamente fortuito.


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