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leo ferrero |
26 Novembre.
La signora X ha dato un ricevimento in onore della mia laurea. Parecchia gente. Si parla del più e del meno. E mi racconta che aveva fissato una nurse in Svizzera per il suo bambino. Le aveva scritto una lettera nella quale faceva le sue condizioni: tanto al mese per sei mesi, tanto per il viaggio in terza classe da Ginevra a Domodossola, tanto per il viaggio in seconda classe da Domodossola a Firenze, perchè le terze italiane sono sudicie, ecc. ecc. La signora è chiamata dalla polizia: «Lei ha scritto questa lettera?» e gliene danno copia. «Un italiano dovrebbe sapere che certe cose sono offese contro la patria. Le terze italiane non sono sporche. Sa lei che potremmo per quelle parole mandarla al confino? Ma visto che suo marito è un buon fascista, ci contentiamo, ecc. ecc.».
La signora B. che sente il fatterello, ne racconta uno più salace ancora di cui era
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