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leo ferrero


S. dice che all’ospedale di Firenze tre medici sono stati liquidati, perchè sospetti di aver parlato male del capo del governo.

R. è avvocato a Roma. Non è veramente antifascista militante, ma è contrario al regime. Non essendovi nulla a suo carico, per eliminarlo gli raddoppiano, triplicano le imposte, così che le tasse superino i guadagni. Protesta inutilmente, chiude l’ufficio, e si mette in una società commerciale. Dopo qualche tempo fanno sapere alla società che tutte le sue cause saranno perdute se non cambia avvocato.


23 Luglio.

Come «ben arrivo» trovo all’Ulivello questa lettera della «Fiera letteraria» che dopo il successo dei miei articoli su Parigi mi aveva chiesto per telegrafo la poesia «Primavera».


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