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diario

a tirar colpi contro la porta. I dimostranti entrano trionfanti e salgono al Consolato dove distruggono tutto quello che trovano buttando mobili e soprammobili dalla finestra.

L’indomani il tenente è incaricato di andare a chieder scusa al console.

«Ma s’immagini — dice il console — facciano pure. Ho chiesto il trasloco. Che vogliono? La vita qui è diventata impossibile. Non posso più tenere nemmeno una bambinaia. Tutte scappano spaventate. Loro non ne possono niente. Loro hanno ordine di lasciar fare e noi abbiamo ordine di «non smentire».

Come mai i Francesi così suscettibili al tempo di Giolitti sono diventati così longamini verso il fascismo? C’è evidentemente la paura, ma c’è anche una reale segreta simpatia, una segreta ammirazione che Bai ha suscitato e che va ben oltre: «I treni arrivano all’ora. Ha soffocato il bolscevismo». Questo sentire ha la sua profonda radice in quel fondo di ammirazione che l’uomo ha conservato


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