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prefazione

ca nel caotico groviglio dei fatti le ermetiche correnti della storia, le suggestioni di un temperamento visivo che rende pittoricamente cose persone folle paesaggi.

Da alcuni tra coloro che resero pubbliche onoranze alla memoria di Leo si parlò di lui come d’una figura del Rinascimento, nel senso di eclettica versatilità, e invero sembra che nella sua breve vita egli abbia voluto rapidamente esplorare tutti i settori della propria intelligenza nei momenti della creazione lirica e della riflessione critica: poesia teatro romanzo critica d’arte studio politico saggio storico, e le opere che ha lasciato, il cui pregio è per noi accresciuto dall’esser rimaste sole, sono altrettante impostazioni e prese di possesso in ciascuno di questi dominii. Egli voleva rispondere alla vita e operare su di essa con tutti i mezzi a disposizione dello scrittore. I drammi La chioma di Berenice e Le campagne senza Madonna, esili come azione, contengono gli abbandoni musicali ed elegiaci della sua adolescenza toscana. Nati, come accento, nell’atmosfera del «crepuscolarismo», essi hanno uno stile fresco, saporito, e rivelano già una vigile coscienza d’artista, un dominio della parola, di tutte le sue risonanze


VIII