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diario


Ero talmente irritato che non riuscivo a dormire. A metà della notte mi ero un po’ assopito quando mi sento svegliare dalla voce sdegnata di un carabiniere che chiacchierava con un collega. «Son tutti caponi, lassù. Se vedono un brigadiere fifone se ne approfittano e gli fan fare qualunque cosa. Ma il codice dice chiaro: «Chiunque! Chiunque!». Poi uno li chiamò così: «Pesciolini, venite alla fontana». Tutti se ne andarono alla fontana. Questa è stata la sola protesta che ho visto in loro; alle tre di notte, al chiaro di luna.

Stamane un commissario, quando torno dalla posta, mi fa un sorriso e mi si accosta. Ce n’erano a mucchi sul cancello. Uno grosso coi baffi alla Flaubert. Questo è mingherlino, rossiccio e calvo, con delle lentiggini e i denti sudici. Ha una paglietta sulle ventiquattro. «Vorrei veder papà se fosse possibile».

Perchè mi dice «papà»? Ha l’aria di proteggermi e di voler fare amicizia, con


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