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prefazione

le riviste Vita e Jeunes Auteurs, a diciotto anni pubblicava La palingenesi di Roma, saggio erudito sulla storiografia romana e la sua varia fortuna dal medio evo al Rinascimento sino a Machiavelli, a diciannove i suoi primi drammi erano rappresentati con fortuna a Roma, richiamando l'attenzione e il favore di autori come Pirandello e di critici come Tilgher. Ma il giovanissimo scrittore non impiegò mai la propria fede di nascita come un comodo passaporto o come uno stendardo di fatuità.

Nel tempo in cui si trasferivano in Europa le muraglie della Cina, e si spolveravano le ossa dell′antropoide di Neanderthal per scodellare con inaudita sicumera spropositi decrepiti, egli sentí la necessità di recarsi oltremonte e oltremare, non alla maniera dei redattori viaggianti, ma per capire l’uomo a tutte le longitudini. Il volume su Parigi, il saggio su Londra, gli articoli inviati alla Dépèche da Nuova York e dal Messico sono il documento della sua agile attitudine a osservare, assimilare, conchiudere. In questa corrispondenza, troncata sul principio dalla sciagura che lo uccise, vi è una maniera spigliata di alto giornalismo, la prontezza a cogliere l′episodio significativo, uno sguardo penetrante che ricer-


VII