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Lo stormo dei diavoli è paragonato a quello di cavalieri:

«Io vidi già cavalier mover campo,
E cominciare stormo, e far lor mostra,
3E tal volta partir per loro scampo;
Corridor vidi per la terra vostra,
O Aretini; «vidi gir gualdane,
6Ferir toreamenti, e correr giostra,
Quando con trombe, e quando con campane,
Con tamburi, e con cenni di castella,
12E con cose nostrali e con istrane:
Né già con sì diversa cennamella
Cavalier vidi muover, né pedoni,
18Né nave a segno di terra o di stella.
Noi andavam con li dieci dimoni
(Ahi fiera compagnia!); ma nella chiesa
21Co’ santi, ed in taverna co’ ghiottoni.»

Inferno, XXII, 1-15


Non soltanto i diavoli ma anche gli angioli, i santi che popolano il Paradiso hanno figure e atteggiamenti umani: cantano, godono, guardano:

«Qual è quell′angel, che con tanto gioco
Guarda negli occhi la nostra Regina?....»

Paradiso, XXXII, 103-104


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