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Per essere poeti quello che importa è lo sdoppiamento che permette un’architettura logica.

«Non è una sola la cagione efficiente dello es-
sere delle cose, ma tra più ragioni efficienti
una è la massima delle altre; onde il fuoco e il
martello sono cagioni efficienti del coltello,
avvegnaché massimamente è il fabbro.»

Convito, Trattato I, cap. XIIL


Dante dunque, non disprezzava l’azione del fuoco e del martello, e avrebbe creduto indegno di sè affrontare una materia così alta come quella della Divina Commedia, senza aver prima studiato il modo di metterla in luce più efficacemente. Egli lo dice del resto nel Purgatorio:

«Lettor, tu vedi ben com’io innalzo
La mia materia; e però con più arte
3Non ti meravigliar s’io la rincalzo.»

Purgatorio, IX, 70-72


E nel Paradiso:

«Insino a qui l’un giogo di Parnaso
Assai mi fu, ma or con ambodue
3M’è uopo entrar nell’arringo rimaso.»

Paradiso, I, 16-18


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