Pagina:Ferrero - Appunti sul metodo della Divina Commedia,1940.djvu/68


arrivati con molti più sforzi e mezzi che non ce ne fosse bisogno; in cui si sa più di quel che si dice, si è visto più di quel che è descritto; quella che è affiorata pura e schematica sulla rovina di molte idee scartate, quella in cui la rinunzia indiamanta di una luce misteriosa ogni filo d’erba.

Questa ricchezza si può intravedere anche a traverso la critica. L’atteggiamento della critica (fino a un certo punto), indipendentemente dai suoi giudizi, è un elemento importante per capire un artista, perchè un artista spesso (non sempre) è responsabile dello stile dei suoi critici. Non tutti però. Quali? Quelli che hanno molte idee appena suggerite ma pregne di sviluppi. Questa è la ragione per cui sono fioriti tanti libri su Valéry. Perchè Valéry ha condensato in un’opera ristretta molti spunti di idee, molti suggerimenti di idee che a tutti vien voglia di sviluppare. Ora, quando questi sviluppi sono lirici, storici, artistici, filosofici, ecc., com’è il caso della Divina Commedia, vuol dire che nell’autore c’è una folla di suggerimenti e di spunti che l’autore non si è degnato o non ha potuto sviluppare; e che oltre a quelli sviluppati ce n’è di appena suggeriti che servono ai critici che li sviluppano a creare su un metro dato delle facili opere d’arte.

52