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EFFETTI MUSICALI

Dante sentiva profondamente la musica. Vedi incontro con Casella.

Ed io: «Se nuova legge non ti toglie
Memoria o uso all’amoroso canto
3Che mi solea quetar tutte mie voglie,
Di ciò ti piaccia consolar alquanto
L’anima mia, che colla mia persona
6Venendo qui, è affannata tanto!»
«Amor che nella mente mi ragiona»
Cominciò egli allor, si dolcemente
Che la dolcezza ancor dentro mi suona.
9Lo mio maestro ed io e quella gente
Ch’eran con lui parevan si contenti
Come a nessun toccasse altro la mente

Purgatorio, II, 106-118


Ma per quanto appassionato della musica Dante non pensa a far della musica imitativa. «De la musique avant toute chose» è per noi italiani formula decadente. Dante non ha mirato a far della musica; ha mirato sopratutto ad esprimere dei sentimenti, in forma perfettamente liscia, o potentemente viva. La musica era una necessaria conseguenza della perfezione metrica, della disinvoltura linguistica, della vivacità espressiva — era, diciamolo pure, un istinto sottinteso che guidava il poeta mentre cercava le parole che si adattavano con più esattezza al


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