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movimentate scene artigianali:
«Quale nell’arzanà de’ Viniziani
Bolle l’inverno la tenace pece,
3A rimpalmar li legni lor non sani,
Che navicar non ponno; e in quella vece
Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa
6Le coste a quel che più viaggi fece;
Chi ribatte da proda e chi da poppa;
Altri fa remi, ed altri volge sarte;
9Chi terzeruolo ed artimon rintoppa...»
Inferno, XXI, 7-15
sentenze passate in proverbio:
«Però giri fortuna la sua ruota,
Come le piace, e il villan la sua marra»
Inferno, XV, 95-95
«Non v’accorgete voi, che noi siam vermi,
Nati a formar l’angelica farfalla....»
Purgatorio, X, 124-125
«O creature sciocche,
Quanta ignoranza è quella che v’offende!»
Inferno, VII, 70-71
«Vien dietro a me, e lascia dir le genti:
Sta, come torre, fermo, che non crolla
3Giammai la cima per soffiar de’ venti!»
Purgatorio, V, 13-15
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