in certo senso, artifizio. Ora l’arte decadente ha una marcata propensione a distruggere il convenzionale, che è in fondo uno dei tanti necessari artifizi con cui l’arte classica riesce ad esprimersi. Nell’arte c’è sempre una parte di convenzione, che non è assolutamente abolitole. Scegliamo un esempio del teatro. In teatro, prima di tutto, si vede una camera con tre sole pareti; tutte le altre convenzioni teatrali vi sono abbastanza note perch’io non stia a ricordarle. Ebbene: la storia del teatro è una lotta eterna per la continua e sempre crescente distruzione di tutte queste convenzioni. Come se, quando si è sostituita una scala al palcoscenico e i personaggi recitano nel salone e gli alberi sono veri, il dramma sia molto più vicino alla realtà! Per quanto l’imitazione sia pedissequa e meticolosa, la copia sarà sempre troppo lontana dall’originale perchè nasca nello spettatore la sensazione corrispondente. Così è inutile, come fanno i musicisti impressionisti, pestare nei bassi per fare il tuono, operare agili glissants per riprodurre il vento; tanto il tuono che il vento saranno molto diversi. Nelle epoche decadenti si dimentica che la vera arte rappresentativa, quando vuole veramente riprodurre la realtà, non imita, ma esprime i sentimenti suscitati dalla realtà. E la Pastorale di Beetho-