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Sono solamente 16 versi brevi. Ma che poema infinito risvegliano nelle intime fibre dell’anima! Ogni verso è il gocciolare di una stilla di pioggia, che cadendo risuona attraverso le pozze picchiettate come se avesse in sè la forza di cento echi. Il poeta è riuscito, con certe ripetizioni di parole e di rima, ad esprimere la monotonia di assonanze ritmiche della pioggia, e l’indeterminato di quel brusio timido, che non si sa dove viene, quando comincia e quando finisce. Non determina niente. Riproduce il suo stato d’animo, senza cercar di capirlo.
Quelle est cette langueur
qui penétré mon coeur?
Non lo sa, non vuol dirlo.
Quoi! Nulle trahison?
Ce deuil est sans raison.
E prima:
Il pleure sans raison
dans ce coeur qui s’écoeure.
Forse il male che lo tormenta è appunto questo; non sapere perchè è triste. Questo sentimento lo suscita in noi con delle interrogazioni, con delle confessioni distratte e malinconiche.
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