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L’Arte decadente! Ecco il vero antagonista dell’Arte classica. Vediamo di riuscire a sviscerare anche questo termine difficile.

Quando parlavo delle confusioni e delle contraddizioni dell’Arte moderna, vi facevo il quadro rappresentativo di un’Arte decadente. Che significa questa mescolanza di teoriche sostanze diverse in una stessa coppa? La sovrapposizione della pittura alla musica, della letteratura alla pittura, della lirica al romanzo, del romanzo al teatro? Come se fossero secondo il verso Virgiliano «uva spremuta ed acqua dell’Acheloo» da mescersi nel tino? Che significa questa incertezza e questa moltitudine di principi fondamentali per cui ogni uomo ha una misura unica ed infallibile colla quale distinguere il bello dal brutto? Questa è, secondo me, la chiave deiranarchia: l’Arte decadente è quella che non ha coscienza dei propri limiti.

Da questa definizione, come dalla definizione di Arte classica, derivano due corollari perfettamente opposti ai due primi e cioè:

1°) Si ispira poco alla realtà esterna o cerca di trasformarla completamente.

2°) E’ un’arte frammentaria e quindi sproporzionata. La miglior maniera per non essere controllati dagli altri, è quella di ispirarsi ad una fonte invisibile e non conosciuta. Quindi


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