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moti del pensiero hanno una ombra, e chi sa servirsi di quelle ombre per esprimersi, ha dinnanzi a sè un immenso e splendente tesoro.

CLAUDE. — Questo va bene. Ma io vorrei vedere in pratica il tuo principio.

GIOVANNI. — Prendiamo per esempio Delitto e Castigo nella traduzione francese, a pagina 140. E’ il capitolo sesto. Qui si descrive il primo vero momento della crisi. Raskolnikoff s’è risvegliato, dopo tre giorni di delirio. La crisi non può cominciare che ora; prima, l’assassino era troppo vicino al delitto, per poterlo contemplare, per potersi render conto soltanto d’averlo commesso. Quando ci sono arrivato io tremavo di curiosità; mi chiedevo «come sarà risolto questo problema?». E questo problema è stato risolto nel modo che io immaginavo meno, per mezzo delle ombre. Io m’aspettavo un’analisi attenta, minuziosa e temporalesca insieme, dei sentimenti più atroci che possano riempire il cuore di un uomo cosciente. Invece sta a sentire: «Dopo essersi rivestito a nuovo, guardò i denari che erano sulla tavola, rifletté un istante e se li mise in tasca... Un momento dopo era nella strada». Comincia così. Ma il bello è che così continua. «Raskolnikoff va macchinalmente al Mercato del Fieno. Regala un piatak (non so bene che cosa sia, a dirti la ve-


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