Pagina:Ferrero - Appunti sul metodo della Divina Commedia,1940.djvu/162


rito. Le films di anteguerra non avevano paura di una chiusa sconsolata.

Si vedeva anche un vecchio e impallidito Pathé-Journal: delle signore con la tournure e dei vasti cappelli in bilico sull’architettura delle trecce, scendevano a Longchamps con aria civettuola dalle prime automobili, che imitavano ancora la forma delle carrozze. E un pianoforte annunziava con una marcia arzilla l’arrivo del presidente della repubblica.

Le films d’anteguerra hanno fatto ridere il pubblico delle Ursulines, un pubblico scelto, che non tollera il più piccolo bacio sulla scena senza fischiare ironicamente, ma non credo che le films d’avanguardia l’abbiano divertito.

Un Cine poema di Man Ray era un seguito lampeggiante di macchie e di forme che si mescolavano e trasformavano come i microbi al microscopio. La Glace à trois faces di Epstein era una visione schematica della novella di Morand «senza prologo, senza esposizione, e con una fine brusca». Così dice il commento del programma; ed è vero. «Gli amori malgasci» e «gli amori negri» erano una film fatta in margine alla crociera negra di Citroën; non si sapeva bene dove cominciasse il romanzo e dove il folklore; il materiale dato invadeva l’avventura immaginaria e l’insieme era una storia

146