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PREFAZIONE
In tutte le città in cui si diede Angelica — a Parigi come a Londra, a Buenos Aires come a Ginevra — i critici notarono la novità non solo del contenuto, ma della forma di questo dramma, che si rilega in parte alla tragedia greca, in parte alla Commedia dell’Arte, aggiornandole tutte e due e facendone qualcosa di moderno: «presentimento dell’arte nuova».
Così è che in tutti i paesi i critici hanno chiesto se Leo aveva lasciato delle note sul metodo drammatico. La stessa domanda mi ripeterono quest’anno alcuni giovani autori che fanno parte della Società Amici di Leo e stanno scrivendo sulla sua opera.
Cercando in questo senso nei suoi libretti, dopo aver rintracciato alcuni appunti sull’arte drammatica e cinematografica, sull’arte classica e decadente, che riproduco nella seconda e terza parte di questo volume, mi sono imbattuta in note di maggior mole e importanza, il cui titolo generale era: Appunti sul metodo della Divina Commedia.
Conoscevo questi appunti. Nella prefazione a Léo et son Léonard avevo notato come Leo avesse potuto scrivere così rapidamente il
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