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provoca le risposte che Dante attende:

«E il duca mio: «figliol, che lassù guarde?»
Ed io a lui: «a quelle tre facelle
3Di che il polo di qua tutto quanto arde.»
Ed egli a me: «le quattro chiare stelle...»

Purgatorio, VIII, 88-91


«Incominciai: «E par che tu mi nieghi,
Ed egli a me: «La mia scrittura è piana;
3E la speranza di costor non falla,
Se ben si guardi con la mente sana....»

Purgatorio, VI, 28, 34-36


gli suggerisce le risposte:

«Allor Virgilio disse: «Digli tosto:
Non san colui, non son colui che credi.»

Inferno, XIX, 61-62


cerca di risparmiare a Dante la fatica:

«Mostrate da qual mano in ver la scala
Si va più corto....
3Che questi che vien meco,
per l’incarco Della carne d’Adamo, onde si veste,
Al montar su, contra sua voglia, è parco.»

Purgatorio, XI, 40, 43-45


lo mette in luce:

«Senza vostra dimanda io vi confesso
Che questo è corpo uman che voi vedete;
3....ma credete
Che non senza virtù, che dal ciel vegna,
Cerca di soverchiar questa parete.»

Purgatorio, III, 94-97-99

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