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«... Il temporal fuoco e l’eterno
Veduto hai, figlio, e sei venuto in parte,
3Ov’io per me più oltre non discenno.
Tratto t’ho qui con ingegno e con arte;
Lo tuo piacere ornai prendi per duce;
6Fuor se’ dell’erte vie, fuor se’ dell’arte.
Vedi il Sol, che in la fronte ti riluce;
Vedi l’erbetta, i fiori e gli arboscelli,
9Che quella terra sol da sé produce.
Mentre che vegnon lieti gli occhi belli,
Che lagrimando a te venir mi fenno,
12Seder ti puoi, e puoi andar tra elli.
Non aspettar mio dir più, né mio cenno;
Libero, dritto, sano, è lo tuo arbitrio,
15E fallo fora non fare a suo senno;
Per ch’io te sopra te corono e mitrio.»
Purgatorio, XXVII,127-142
Per tutti i cerchi dell’Inferno e i gironi del Purgatorio il patto di Virgilio: «Io sarò primo e tu sarai secondo» rimane rigoroso. Quando nell’ultimo canto dell'Inferno i due entrano in Purgatorio Dante ha cura di dire: «Salimmo su, ei primo ed io secondo».
D A N T E
N O N È
D A N T E
«E da ciò (dal parlare di sé) è l’uomo rimosso, perchè parlare non si può d’alcuno, che il parlatore non lodi o non biasimi quelli, di cui egli parla....
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