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Virgilio ha tutti gli attributi dell’uomo vivo, e dotato di sensi: vede, sente, odora, è incagliato come gli uomini dall’oscurità, dai rumori:

Attento si fermò, com’uom ch’ascolta:
Che l’occhio nol potea menare a lunga
3Per l’aer nero e per la nebbia folta».

Inferno, IX, 4-6


ha mani che si aggrappano come le vive, soffre angoscia e stanchezza:

«E quando l’ali furo aperte assai,
Appigliò sè alle vellute coste:
3Di vello in vello giù discese poscia
. . . . . . . . . . . . . . .
Lo Duca con fatica e con angoscia...».

Inferno, XXXIV,72-78


Le anime sono un po’ sempre dimentiche delle leggi divine che regolano quei mondi. V. Stazio:

«Già si chinava ad abbracciar li piedi
Al mio Dottor, ma e’ gli disse: «Frate,
3Non far; chè tu se’ ombra ed ombra vedi».
Ed ei surgendo: «Or puoi la quantitate
Comprender dell’amor che a te mi scalda,
6Quando dismento nostra vanitate
Trattando l’ombre come cosa salda.»

Purgatorio, XXI, 130-136


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