Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/52

20 angelica


la padrona

(Ė piccola, grassa, forte; ha gote piene e rosse come mele d’inverno; brontolona, ma un cuor d’oro)

Ne ho piene le tasche! Che urlino, che schiamazzino, che facciano delle rivoluzioni, che si divertano colle ragazze (rientra nel caffè continuando a brontolare) tutto ciò non mi riguarda. Sono una brava donna che non si occupa di politica; ma non vedo con che diritto gli agenti se ne vanno via senza pagare quei che bevono.

(Ricompare con un cartello su cui è scritto: «Si paga anticipato» e lo affigge alla porta).

(Entrano Pantalone e Stenterello).

pantalone (entra alzando le braccia al cielo)

(Grande industriale, il lavoro e le donne l’hanno emaciato. Ė pallido, vecchio, esitante; è uno scettico che si fa passare per uomo di principi. Ė vestito di nero, ha un grosso naso, delle mani lubriche ed una voce tremolante).

Nessuno ancora al comizio! Nessuno, eccetto te, Gianduja!...

gianduia (stringendogli la mano)

In verità, Commendatore, io...

pantalone

Angelica, la mia piccola Angelica sta per essere violata! E nessuno si sdegna! Nessuno ci aiuta!

gianduja (scuotendo la testa)

Chi ha paura non può sdegnarsi, Pantalone!